Sempre più si fa strada l’abitudine di dover dipendere dai mezzi di comunicazione di massa per ottenere un briciolo di vera e reale “giustizia”. A volte solo apparenza patinata, più che sostanziale attribuzione di colpe e giuste pene, ci dà ormai un gusto sopraffino vedere scocciatori più o meno blasonati all’inseguimento di politici ignoranti, dirigenti inadempienti e funzionari distratti.
Se dobbiamo attribuire un precedente letterario illustre a questa situazione dobbiamo voltarci di circa una trentina d’anni, quando cioè, nel 1969 Norman Spinrad scrive un romanzo singolare che mette a confronto il mondo dei media, la politica e il capitalismo: Bug Jack Barron (Jack Barron e l’eternità, Fanucci ed., Futuro Biblioteca di Fantascienza n. 4, 1974) ripubblicato alla fine del secolo con il titolo Jack Barron Show. Meglio il titolo degli anni ’60, perché di eternità il romanzo tratta.
Se dobbiamo attribuire un precedente letterario illustre a questa situazione dobbiamo voltarci di circa una trentina d’anni, quando cioè, nel 1969 Norman Spinrad scrive un romanzo singolare che mette a confronto il mondo dei media, la politica e il capitalismo: Bug Jack Barron (Jack Barron e l’eternità, Fanucci ed., Futuro Biblioteca di Fantascienza n. 4, 1974) ripubblicato alla fine del secolo con il titolo Jack Barron Show. Meglio il titolo degli anni ’60, perché di eternità il romanzo tratta.

Per noi la cosa bella del romanzo è l’atteggiamento di sfida dei media nei confronti della politica e del capitalismo; non puoi non essere dalla parte di Jack Barron e della sua trasmissione “Bug Jack Barron”, scocciatelo e lui scoccerà per voi i potenti o anche solo il vicino di casa, se vi fa piacere.
Alla fine nel romanzo il conduttore della trasmissione viene travolto dagli eventi, in quanto sono eventi comunque straordinari – la ricerca dell’eternità, per l’appunto – mentre nella nostra realtà, per ora, i diversi Jack Barron che popolano l’etere cavalcano indefessi sul loro cavallo bianco distribuendo colpi di spada a destra e a manca.
Ma non si vede la fine della battaglia, anzi. Gli “scocciatori” dilagano e aumentano a vista d’occhio. Sarà sempre più difficile riconoscere il vero Jack Barron.
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